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Il condannato a morte più anziano del mondo attende un nuovo processo

Si chiama Iwao Hakamada ed è un uomo giapponese che è stato condannato a morte per omicidio nel 1966. È diventato una figura emblematica nella lotta contro la pena di morte e la sua condanna è stata criticata da organizzazioni internazionali per i diritti umani.

Hakamada era un ex pugile che lavorava in una fabbrica di miso. Nel 1966, lui e altri quattro lavoratori della fabbrica furono arrestati e accusati dell'omicidio di un uomo d'affari e della sua famiglia.

Nonostante l'assenza di prove fisiche che lo incriminassero, Hakamada fu condannato a morte nel 1968. Da allora, Hakamada ha passato gran parte della sua vita in prigione e ha combattuto per dimostrare la sua innocenza.

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Da 40 anni un vero inferno
Iwao Hakamada è un uomo giapponese che è stato condannato a morte per omicidio. È diventato una figura emblematica nella lotta contro la pena di morte e la sua condanna è stata criticata da organizzazioni internazionali per i diritti umani. Hakamada è un ex pugile che lavorava in una fabbrica di miso. Quando nel 1966 il capo di Hakamada, la moglie e i loro due figli furono trovati accoltellati a morte nella loro casa poi incendiata a Shizuoka, nel Giappone centrale, fu lui il primo sospettato. 
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La condanna
Unico indizio, tracce di benzina e sangue su un suo pigiama. Hakamada fu accusato di incendio doloso, rapina e omicidio plurimo. Ammise tutto in una confessione che poi definì sempre "estorta" con violenza e minacce dalla polizia. Già nella fase istruttoria del processo, ritrattò la confessione. I giudici non gli credettero, e lo condannarono a morte.
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Uno spiraglio dopo quasi 60 anni
Da allora, Hakamada ha passato gran parte della sua vita in prigione e ha combattuto per dimostrare la sua innocenza. Nel 2014, la Corte Suprema del Giappone annullò la sua condanna a morte, ordinando un nuovo processo. Ma nel 2018, un nuovo colpo di scena: su ricorso dell’accusa, l’Alta Corte di Tokyo ha messo in dubbio l’affidabilità dei test del Dna e ha annullato la decisione del 2014. Ora Hakamada ha 87 anni e l'Alta Corte di Tokyo ha disposto la revisione del processo a suo carico dopo quasi 60 anni. Iwao Hakamada è il più anziano condannato a morte del mondo. 
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La speranza di parenti e associazioni
“Ho aspettato questo giorno per 57 anni ed è arrivato“, ha detto Hideko, sorella di Hakamada. Hideaki Nakagawa, direttore di Amnesty International Giappone, ha dichiarato: "Questa sentenza offre un’opportunità attesa da tempo per rendere giustizia a Iwao Hakamada, che ha trascorso più di mezzo secolo sotto condanna a morte nonostante la palese iniquità del processo che lo ha visto condannato".
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Il riconoscimento del 2014
La sorella di Iwao, Hideko Hakamada il 6 aprile 2014 ha ricevuto una cintura del campionato d'onore WBC da un'associazione giapponese di pugilato professionale a Tokyo. Iwao Hakamada allora aveva 78 anni. Ed era già il condannato a morte più longevo del mondo. Era stato temporaneamente rilasciato e attende un nuovo processo in Giappone.
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La situazione attuale in Giappone
Negli ultimi anni, le richieste di nuovo processo sono aumentate nell’arcipelago giapponese. Questo a causa dei cambiamenti nel sistema giudiziario, tra cui l’implementazione di giurie popolari per i reati gravi e il fatto che i pubblici ministeri devono presentare prove materiali alla difesa. In passato ciò non avveniva, con il risultato che le confessioni venivano utilizzate come prove.
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